La cefalea a grappolo è una patologia neurovascolare molto dolorosa. Ha una durata limitata, con fasi attive alternate a fasi di calma.
La cefalea a grappolo è un tipo di mal di testa molto grave ma fortunatamente raro. Si presenta con un dolore lancinante che colpisce un solo lato della testa, spesso nell’area vicina all’occhio, e circa una persona su 500-1000 (nel 10-20% dei casi si è in presenza di una forma cronica). Generalmente compare per la prima volta dopo i 20 anni, anche se può manifestarsi a tutte le età, nei soggetti di sesso maschile. I fumatori sono i soggetti più a rischio per quanto riguarda questo tipo di patologia.
La cefalea a grappolo si manifesta generalmente con episodi ripetuti che possono durare anche settimane (di solito da 4 a 12). Questi episodi vengono chiamati “periodi attivi” e si alternano con fasi senza alcun tipo di mal di testa (periodo di remissione) che possono durare per mesi o addirittura anni. Le crisi possono durare tutta la vita, anche se in genere si riducono con il passare del tempo.
Gli attacchi di cefalea si manifestano senza preavviso e con una forte intensità. La sensazione spesso descritta da chi ne soffre è di dolore tagliente, lancinante, bruciante attorno all’occhio e alla tempia.
Oltre al dolore, questo tipo di cefalea può presentare i seguenti sintomi:
Gli attacchi, che durano da 15 minuti a tre ore, si possono ripresentare nell’arco della stessa giornata fino a un massimo di 8 volte.
Le cause di questo tipo di cefalea non sono ancora chiare, ma secondo gli studi vi è la possibilità che il fattore scatenante risieda nell’ipotalamo. Inoltre, si ritiene che la predisposizione genetica abbia un ruolo rilevante nell’insorgenza di questa malattia, dato che molte volte colpisce più membri della stessa famiglia.
La cefalea a grappolo non è considerata un’emergenza medica e non comporta alcun pericolo per la salute. D’altra parte, però, può seriamente influire sulla qualità della vita di chi ne soffre. Per questo motivo è necessario rivolgersi ad uno specialista in grado di indirizzare il paziente verso l’iter terapeutico più adatto.
Quando si manifesta un mal di testa che possiede le caratteristiche di una cefalea a grappolo è necessario rivolgersi al medico di famiglia, il quale indirizzerà il paziente verso l’iter diagnostico più adatto. Generalmente la diagnosi di cefalea a grappolo avviene mediante anamnesi e, se necessario, l’esecuzione di esami quali TAC e RM cerebrale. Quando il sospetto verrà confermato dalla diagnosi, il medico indirizzerà il paziente verso uno specialista in Neurologia per discutere le diverse possibilità di cura.
In alcuni casi lo specialista può prescrivere al paziente una cura (profilassi) per aiutarlo a prevenire gli attacchi di cefalea a grappolo, che deve essere iniziata quando si manifesta l’attacco, e dovrà essere seguita fino al suo termine. Inoltre, anche la stimolazione esterna del nervo vago offre buoni risultati. In ogni caso, la terapia può variare da paziente a paziente e può essere necessario provare diversi tipi di trattamenti prima di trovare quello più adatto.
La cefalea a grappolo può essere curata con una terapia farmacologica, anche se in genere l’analgesico impiega molto tempo prima di fare effetto. Oltre a questo, esistono 3 altri possibili trattamenti, che agiscono nell’arco di 15-30 minuti:
In caso di cefalea a grappolo è necessario rivolgersi ad un esperto in Neurologia.
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